martedì 26 luglio 2011

Recensione "Il silenzio del ghiaccio" di Tess Gerritsen





Dodici case identiche… VUOTE.

Dodici famiglie scomparse… NEL NULLA.
Una verità sepolta… NEL GELO.


Un mortale giro di vite nella scrittura di Tess Gerritsen. È sempre più brava”

-Publishers Weekly-


Quando l’anatomopatologa forense Maura Isles si reca nel Wyoming per un congresso medico, non può nemmeno lontanamente immaginare in quale terribile incubo stia per precipitare la sua esistenza. In crisi con Daniel, l’uomo di cui è innamorata, sedicente prete cattolico dolorosamente diviso tra la propria fede e l’amore per una donna, Maura decide di accettare l’invito di un affascinante ex-compagno di college, Doug, a passare il week-end in montagna con lui e un gruppo di amici.

La gita inizia nel migliore dei modi, finché una nevicata più forte del previsto fa perdere loro l’orientamento e il Suburban su cui viaggiano finisce in un fosso. È l’inizio di un incubo: lontani decine di chilometri dalla città più vicina, persi in mezzo al nulla con i cellulari fuori uso e la neve che ammanta il paesaggio, rendendo tutto uguale. Per sopravvivere, l’unica soluzione è mettersi in cammino alla ricerca di un rifugio in cui passare la notte…



“La luce cominciava a svanire. Avevano percorso almeno un chilometro e mezzo

e Maura si sentiva le gambe pesanti come piombo.
Se fosse crollata lì per lo sfinimento, gli altri non l’avrebbero nemmeno udita.
Quando fosse calato il buio, nessuno sarebbe riuscito a trovarla.
Il mattino dopo sarebbe stata ricoperta di neve.
Quanto era facile scomparire laggiù.
Ti perdi in una tempesta di neve,
sparisci sotto a un cumulo
e il mondo non ha idea di che fine tu abbia fatto.”


Finalmente, dopo ore di cammino tra la neve alta oltre un metro, s’imbattono in una strada privata all’inizio della quale campeggia la scritta: “Strada privata. Solo residenti. Area sorvegliata.Presto scoprono che si tratta della strada che porta a “Verrà il regno”, un villaggio disabitato che si trova proprio nelle valle ai loro piedi. Un vero e proprio villaggio fantasma, formato da dodici case identiche, apparentemente disabitate…





Due file di case identiche si stagliavano buie e silenziose nell’oscurità crescente.

Tutti gli edifici avevano lo stesso tetto inclinato, lo stesso garage annesso,
Persino per quanto riguardava il numero di finestre erano cloni inquietantemente perfetti…
lo stesso portico, addirittura lo stesso dondolo da portico."

Nonostante nel villaggio non vi sia un solo essere umano, Maura e i suoi amici scoprono qualcosa di molto inquietante: in ogni casa c’è una tavola apparecchiata come se qualcuno fosse in procinto di sedersi a mangiare, le finestre e le porte, lasciate aperte, lasciano penetrare l’aria gelida di fuori e gli animaletti domestici giacciono morti stecchiti nelle loro gabbie e cucce.

Sembra che gli abitanti di “Verrà il regno” – nome che richiama la setta cui appartenevano, facente capo al sedicente profeta Jeremiah Goode – siano all’improvviso scomparsi nel nulla.


Ma che fine hanno fatto?
Perché, se la loro è stata una normale partenza
in vista del gelido inverno,
non si sono premurati di chiudere porte e finestre
e non hanno portato con sé gli animali domestici?






Sono questi gli inquietanti interrogativi che tormentano Maura e gli altri, tanto più che il villaggio assomiglia sempre più a una trappola da cui è difficile, se non impossibile, fuggire, e quando cala l’oscurità un occhio invisibile sembra controllare da lontano i loro movimenti…


Chi c’è nascosto nel bosco?
Riusciranno mai a scappare da quello strano villaggio
in cui il tempo sembra essersi fermato,
quasi fosse vittima di uno strano incantesimo?



Il commento di Rossella

Il silenzio del ghiaccio” di Tess Gerritsen è un ottimo thriller, ben scritto, dalla trama avvincente e originale, che riesce a coinvolgere e sorprendere, risultando però sempre molto credibile. Con le dovute differenze, la Gerritsen può essere considerata una degna erede della regina del giallo di tutti i tempi, Agatha Christie: si diversifica da quest’ultima perché nei romanzi della Gerritsen manca l’aplomb della Christie, la capacità di sorvolare gli aspetti più macabri del delitto per concentrarsi sui caratteri dei personaggi e sulle motivazioni che portano a uccidere; ma non si tratta necessariamente di un difetto. Tess Gerritsen, infatti, anche se approfondisce il modus operandi dell’assassino, le tecniche utilizzate e, soprattutto – essendo una delle sue protagoniste principali un’anatomopatologa – le condizioni in cui vengono ritrovati i cadaveri, può risultare più cruda e per certi versi più macabra; tuttavia questo non le impedisce di dedicare numerose pagine e attenzione alla natura del male, agli intrecci e ai sottili legami che si creano tra i personaggi e che li portano a comportarsi in una determinata maniera. È quello che accade anche in “Il silenzio del ghiaccio”: i personaggi, ottimamente caratterizzati, agiscono su uno sfondo estremamente affascinante – montagne e boschi sperduti, ricoperti di neve – che cattura immediatamente l’attenzione e stimola la fantasia del lettore; devo ammettere, inoltre, che difficilmente si riesce a non rimanere spiazzati di fronte ai numerosi colpi di scena che cambiano di continuo verità e prospettive. Un giallo in piena regola, insomma, che non deluderà né gli amanti dei thriller, né i “profani”, solitamente avvezzi ad altri generi letterari. Tra l’altro, le avventure del detective Jane Rizzoli e della dottoressa Maura Isles, protagoniste dei romanzi della Gerritsen, sono destinate a sbarcare presto anche sugli schermi italiani: in autunno infatti, sul canale digitale Mya andrà in onda la serie tv “Rizzoli & Isles”, tratta appunto dai libri di questa incredibile autrice.


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